MAPPA DELLE VITTORIE CONTRO GLI INCENERITORI IN ITALIA DAL 1996 AD OGGI E DEGLI INCENERITORI DISMESSI.
Aggiornata al 05/08/2010 - In caso di problemi nella visualizzazione della mappa cliccare qui.

Se questo è il quadro (sicuramente indicativo ma incompleto) delle vittorie avvenute contro impianti di combustione dei rifiuti non vuol dire che anche altre battaglie non stiano dando frutti importanti. Vi sono situazioni in cui nonostante l’inceneritore di turno continui ad essere in gioco ESSO NON E’ ANCORA STATO REALIZZATO PER LA RESISTENZA DEI COMITATI E DEI CITTADINI che non solo ne stanno, da anni, ritardando la realizzazione ma addirittura ne stanno mettendo in discussione la stessa eventualità. Citiamo ad esempio i casi di Trento, di Firenze e della piana FI-PO-PT , della stessa Parma e perfino del Gerbido a Torino (qui il sito è stato “cantierato” ma di fatto i lavori, per il momento, non procedono). Ad Orciano Schieppe la “centrale a biomasse” pur formalmente ancora in ballo ben difficilmente verrà realizzata per la fortissima opposizione dei Comitati in Rete delle Marche . Ma anche laddove “abbiamo perso” (almeno per il momento) la “partita non appare conclusa”. E’ il caso di Acerra (NA) e di Malagrotta. Qui, rispettivamente, nonostante una fiera opposizione delle popolazioni a cui la Rete Italiana Rifiuti Zero ha dato il massimo appoggio è stato realizzato il megainceneritore cosi’ come a Roma dove Cerroni, il gestore dell’impianto e della megadiscarica di Malagrotta è riuscito a far partire il “suo” gassificatore. Ma anche in queste realtà i Comitati e i gruppi di “cittadinanza attiva” continuano ad incalzare le amministrazioni e le controparti anche ricorrendo alle istituzioni europee non dandosi per vinte. E l’esperienza ci insegna che questi impianti, se continuano ad essere duramente contestati, prima o poi possono essere fermati.
Sta di fatto che il numero degli inceneritori ad oggi in funzione in Italia (il riferimento è al solo numero degli inceneritori per rsu) , anziché aumentare E’ DIMINUITO RISPETTO AL 2005. Erano 50 e stando al dato ISPRA 2009 (riferito al 2008 nel rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti) ESSI SONO SCESI A 49. Anche considerando l’avvio (peraltro non a completo regime) dell’inceneritore di ACERRA e dell’inceneritore ENERGONUT di Pozzilli ad Isernia della Veolia (partito alla “chetichella” come “centrale a biomasse” eppoi nel 2009 “riconvertito” A CDR importato da mezza Italia, il numero degli inceneritori in funzione quest’anno scende a 48 considerando lo stop (quasi definitivo) degli inceneritori di Castelnuovo Garfagnana e di Pietrasanta in provincia di Lucca e di Brindisi . Occorre, ad onor del vero dire che a fronte della diminuizione del numero, gli inceneritori trattano un flusso di rifiuti maggiore salito ad una percentuale del 12,7% dal precedente 12,2% per effetto di impianti “raddoppiati” nelle rispettive potenzialità di trattamento (vedi l’Emilia Romagna), sottoposti a “revamping” (vedi l’inceneritore di Statte a Taranto) o di recente realizzazione come quelli di Massafra (TA) e dei già citati di Acerra e Malagrotta. Comunque siamo ben lontani dal quel 30% che nel 2003 l’allora ministro dell’ambiente altero Matteoli si “impegnava” ” di arrivare a trattare entro il 2010. Se questo, nonostante la enorme forza del PARTITO TRASVERSALE DELL’INCENERIMENTO NON E’ AVVENUTO E NON STA AVVENENDO E’ CERTO MERITO DELLE MOBILITAZIONI CAPILLARI DI QUELLA VASTISSIMA RETE DI COMITATI E DI CITTADINI A CUI LA RETE ITALIANA RIFIUTI ZERO, AMBIENTE E FUTURO, I MEDICI ISDE ( a partire da Patrizia Gentilini e da Ernesto Burgio) , MEDICINA DEMOCRATICA E PERSONALITA’ SCIENTIFICHE COME PAUL CONNETT, STEFANO MONTANARI, ANTONIETTA GATTI, FEDERICO VALERIO, GIANNI TAMINO ed altri HANNO DATO UN SUPPORTO FONDAMENTALE. Inoltre, a rafforzamento di questa battaglia ha giocato senz’altro anche la scelta della Rete Nazionale Rifiuti Zero di COLLOCARE dentro un’alleanza internazionale globale la miriade di “conflitti locali” favorendo la loro connessione con la

Global Alliance Incinerator Alternatives (GAIA) e con la Zero Waste International Alliance (ZWIA) che ha finito per produrre un “valore aggiunto” in termini di CREDIBILITA’ delle singole “vertenze” non raramente in grado anche di APRIRE PROCESSI DI CONTROTENDENZA riuscendo non solo a sconfiggere gli inceneritori ma anche a far decollare le ALTERNATIVE VERSO IL PORTA A PORTA E VERSO RIFIUTI ZERO.
Naturalmente questo quadro indubbio di “vittorie avvenute” e di “resistenze progettuali” non può indurre ad un ottimismo superficiale e controproducente. Anzi: se guardiamo all’evolversi della situazione possiamo comprendere come messa in crisi la “presa pubblicitaria e mediatica” della mistificazione costruita intorno alla “favola” della “termovalorizzazione” SIA “PARTITO UN NUOVO TRENO” per promuovere l’incenerimento che ormai viene abbinato al “nuovo eufemismo” della “COMBUSTIONE DELLE BIOMASSE”. QUESTA E’ LA VERA NUOVA “FRONTIERA” ATTRAVERSO LA QUALE POTENTI LOBBIES DI “INDUSTRIA SPORCA” (Marcegaglia in testa) CERCANO DI IMPORRE GLI INCENERITORI. Mentre i “passati” inceneritori avevano potuto “godere” dei sussidi del CIP6 e poi dei “certificati verdi” concessi in deroga alle normative comunitarie, adesso, con l’avvenuto adeguamento (per la verità parziale) alle direttive europee da parte del Governo, tali incentivi, in modo sempre più massiccio, vengono dirottati per FAVORIRE LA COMBUSTIONE DELLE BIOMASSE. Questa volta il tutto avviene con il “sigillo” dell’Unione Europea che “declinato” come spesso è avvenuto in Italia in modo “estremistico” a favore del CAPITALISMO ASSISTITO significa GENEROSISSIME SOVVENZIONI ad impianti che trattano rifiuti industriali ed urbani (che contengono rifiuti biodegradabili “assimilati” a “biomasse”). E queste sovvenzioni provengono dalle tasche dei cittadini paganti la bolletta elettrica (che non a caso in Italia “pesa” di ben il 25% in più rispetto al resto d’Europa).
Ecco perché, in questa nuova fase, occorre BLOCCARE QUESTO MECCANISMO PERVERSO CHE RISCHIA DI APRIRE AGLI INCENERITORI UNA COMODISSIMA AUTOSTRADA.
Ecco perché il sostegno alla VERTENZA CONTRO I SUSSIDI ALL’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI (anche nell’accezione strumentale di “biomasse”) promossa dall’ASSOCIAZIONE DIRITTO AL FUTURO ( con il supporto della Rete Italiana Rifiuti Zero e di GAIA) DIVENTA CENTRALE.

CONCLUSIONI: LA PARTITA IN GIOCO CONTRO LA COMBUSTIONE DEI RIFIUTI, A FAVORE DI ALTERNATIVE PULITE, RISPETTOSE DI SALUTE ED AMBIENTE E’ DURISSIMA. TUTTAVIA LE MOLTE VITTORIE OTTENUTE CONTRO TUTTI I “PRONOSTICI” DIMOSTRANO CHE CON LA PASSIONE E L’INTELLIGENZA SVILUPPANDO IN PROFONDITA’ CONOSCENZE, SAPERI E PERCORSI CONDIVISI POSSIAMO VINCERE…PROPRIO PERCHE’ ABBIAMO GIA’ VINTO IN MOLTE OCCASIONI.
.La presente “mappa” è stata realizzata grazie al contatto diretto con attivisti, Comitati ed Associazioni protagonisti delle battaglie vincenti qui elencate. Per segnalare esperienze eventualmente non citate inviare mail a ambientefuturo@interfree.it